(PaRco dEl TiCino IncluSivO)
Giovedì 7 dicembre 2023 Parco del Ticino e Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura dell’Università di Pavia (DICar) presenteranno i risultati della ricerca svolta dal gruppo di Architettura Tecnica in collaborazione con il Parco, per valutare il grado di accessibilità e di fruibilità di due tratti di sponde del fiume Ticino nella città di Pavia. Il progetto si inserisce nell’ambito di un accordo quadro sottoscritto dal Dipartimento con il Parco per tutelare e valorizzare il paesaggio come patrimonio culturale e ambientale e favorire occasioni di dialogo e collaborazione su temi di interesse comune legati al paesaggio e alla sostenibilità delle attività che si svolgono all’interno del Parco. L’obiettivo del progetto di ricerca PRECISO (PaRco dEl TiCino IncluSivO) è stato quello di analizzare lo stato di fatto di una porzione dei percorsi pedonali che costeggiano il fiume Ticino e di proporre possibili interventi e soluzioni, replicabili anche in altri contesti all’interno del Parco, per migliorare la fruibilità e l’accessibilità della rete ciclopedonale.
La ricerca è stata condotta secondo una metodologia consolidata dall’Università di Pavia nel corso delle esperienze precedenti (condotte su Pavia, Voghera, Vigevano e Sondrio), che prevede un approccio multidisciplinare e partecipato, con il coinvolgimento non solo di tecnici, ma anche di figure professionali che quotidianamente lavorano con le Associazioni che sostengono le persone con disabilità.
“La giornata del 7 dicembre sarà occasione per presentare i risultati raggiunti e le prospettive che questa prima collaborazione può aprire per rendere il Parco del Ticino più inclusivo. L’iniziativa consolida il rapporto tra il Parco e il mondo accademico, dando vita al primo progetto che interessa la fruibilità dei percorsi naturalistici del Parco, in ragione della vicinanza al centro urbano, anche a persone con disabilità – commenta il consigliere del Parco del Ticino, Fabio Signorelli -. Questo studio ci consentirà di avere una mappatura dei luoghi di fruizione oltre che una serie di proposte per l’utilizzo dei materiali e di progettazione delle caratteristiche dei percorsi finalizzata all’abbattimento delle barriere architettoniche. Un modello che sarà replicabile anche in altre zone del Parco. Ringrazio il professor Alessandro Greco per la collaborazione che mi auguro possa continuare in futuro”.
La mattinata sarà introdotta dal prof. Andrea Penna, Presidente del Corso di Laurea in Ingegneria Civile e Ambientale, e vedrà gli interventi di Fabio Signorelli, Consigliere di Gestione del Parco, e Alessandro Greco, coordinatore della ricerca.
L’obiettivo degli studi condotti, nell’ambito del DICAr, non si limita mai a fornire indicazioni che garantiscano il mero adempimento di requisiti normativi, ma punta ad offrire spunti per una vera progettazione inclusiva, che tenga conto delle diverse esigenze delle anime che compongono la società contemporanea, che devono trovare pieno soddisfacimento e realizzazione personale in un ambiente sicuro e che ne consenta la fruizione secondo le diverse abilità e sensibilità. I ricercatori si sono concentrati su due percorsi individuati come oggetto di indagine: sulla riva sinistra, il percorso che da Piazzale Tevere (Casa sul Fiume) conduce allo spiaggione della Sora e, sulla destra, dall’area VUL al Lido. Come già accennato, si è partiti dalla metodologia più volte applicata in contesti urbani adattandola alle aree naturali, diverse dall’ambiente urbano per caratteristiche geomorfologiche e materiche ed anche per le attività che in esse vi si svolgono. Sono stati quindi individuati alcuni elementi di interesse rispetto ai quali valutare lo stato di conservazione, le criticità e le potenzialità, con l’obiettivo di realizzare una analisi oggettiva delle condizioni dei due percorsi. In questa fase è stato particolarmente utile coinvolgere alcuni esperti di disabilità motorie e sensoriali per interpretare correttamente alcuni ambiti rispetto alle esigenze delle diverse categorie di utenti.
La rete escursionistica del Parco del Ticino si estende per oltre 700 km da Sesto Calende alla confluenza con il Po e attraversa ambienti e paesaggi di grande bellezza. Tale rete è frequentata da migliaia di persone a piedi, in bici e mountain bike, a cavallo, al cui interno è possibile individuare tratti che, come quelli oggetto di studio, possono essere migliorati in termini di accessibilità da parte del turista con ridotta capacità motoria o in sedia a rotelle, ma anche delle famiglie con bambini o di persone che per motivi di età hanno difficoltà a spostarsi o camminare a lungo.